Le migliori Università…

Ogni volta che vengono pubblicate le classifiche internazionali i titoli dei giornali italiani per osannare le nostre principali università, con abili giochi di parole, si sprecano. Recentemente l’«Academic Ranking of World Universities 2023» (ARWU) ha ottenuto analoga attenzione dalla stampa nazionale ma leggendo gli articoli scarseggia spesso sia lo spirito critico che l’informazione obiettiva.

“È La Sapienza il primo e unico ateneo italiano che si colloca tra i primi centocinquanta del mondo secondo la classifica «Academic Ranking of World Universities 2023», pubblicata il 15 agosto dall’organizzazione indipendente Shanghai Ranking Consultancy” (CdS).

Senza voler dare eccessivo valore a queste classifiche internazionali e ai criteri che sono alla loro base, l’affermazione del Corriere della Sera ci dice qualcosa di terrificante: …nessuna università italiana si trova tra le prime cento al mondo!

L’Italia, una delle maggiori economie del mondo, patria dell’arte e della musica, della civiltà greco-romana e della Chiesa Cattolica, l’Italia non riesce a collocare nessuna università tra le prime cento. Altre quattro università si trovano tra le prime duecento, sedici tra le prime cinquecento, chiaramente sono risultati molto deludenti che ci parlano di una situazione gravissima e difficilmente recuperabile in breve tempo.

Antonianum – Corso di licenza in filosofia con specializzazione in ecologia integrale e borsa di studio

A partire dall’anno accademico 2021-2022 la Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Antonianum promuove il corso di licenza in filosofia con specializzazione in ecologia integrale; in vista dell’avvio del corso è prevista l’assegnazione di un totale di 9 borse di studio biennali a copertura totale delle tasse accademiche e 6 borse di studio biennali a copertura parziale delle stesse tasse, grazie al sostegno di Banca Etica e Federmanager — vedi alla voce Borse di studio

Info Antonianum

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Le chiavi della “razón poética” di María Zambrano

Conversazione online con Mercedes Gómez Blesa
il 5 – 12 – 19 giugno 2020, 19:00-21:00

L’obiettivo di questo ciclo è quello di approfondire alcuni degli aspetti chiave del pensiero di María Zambrano al fine di svelare il suo impegno radicale nei confronti della ragione poetica.

Ci avvicineremo a una riflessione sulla parola poetica come un modo di conoscere che celebra la molteplicità del reale; la storia della pietà che ci mette di fronte alla dialettica sostenuta tra uomo e divinità nella tradizione occidentale; e infine entreremo nel mondo dei sogni e nella molteplicità del tempo.

La “palabra poética” come apertura al mondo (5 de junio)

Filosofia e poesia sono state confrontate molte volte nella nostra cultura, essendo due modi opposti di conoscere. Zambrano rivede tradizionalmente la disputa tra la parola poetica e il discorso razionale, nel tentativo di superarla attraverso la ragione poetica, un logos incarnato che è il prototipo della conoscenza spagnola.

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Il ritorno: “Il pensiero vivente di María Zambrano”

Conversazione online con Mercedes Gómez Blesa
il 21 maggio 2020 dalle 19 alle 21

L’obiettivo di questa conversazione è porre le seguenti domande:

  • Qual è la validità del lavoro della pensatrice malagueña oggi?
  • Quali aspetti della sua filosofia ci invitano a pensare nel momento presente?
  • Il pensiero di Zambrano è ancora vivo?

Risponderemo a queste e ad altre domande, riflettendo sui testi centrali del suo pensiero come Filosofia e Poesia, L’uomo e il Divino e, soprattutto, Claros del Bosque. Attraverso questi testi daremo le chiavi della filosofía práctica di questo autore che ha inteso la filosofia come uno stile di vita.
Dopo la presentazione, si aprirà un dibattito.

Conversazione online con Mercedes Gómez Blesa il 21 maggio 2020 dalle 19 alle 21

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Un ricordo di don Zelindo Trenti, il maestro della Didattica Ermeneutica-Esistenziale

Nella sera di giovedì 11 febbraio, alle ore 22.10, assistito da diversi confratelli salesiani, dalla comunità delle suore Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria e da alcuni cari amici presso l’Infermeria dell’UPS, il prof. don Zelindo Trenti, sdb, ha terminato il suo percorso terreno, per iniziare quello eterno nell’abbraccio della misericordia infinita di Dio. La comunità accademica dell’UPS si unisce al lutto della comunità San Tommaso di cui don Zelindo faceva parte. Il prof. Trenti ha insegnato per molti anni nella Facoltà di Scienze dell’Educazione.
Zelindo Trenti era nato a Dro, provincia di Trento, l’8 marzo 1934. Nel 1951 emette i suoi primi voti salesiani mentre l’11 febbraio 1962 è ordinato sacerdote. Ripercorrendo gli anni della sua vita, e in modo particolare quelli della sua attività all’UPS, non si può non restare ammirati per la costante e generosa dedizione con cui ha svolto il suo servizio accademico di docenza, di ricerca e di direzione dell’Istituto di Catechetica della nostra Università. Entrando nella nostra congregazione, don Trenti ha potuto sviluppare in modo assai apprezzabile le doti ereditate dalla sua famiglia e dallo stesso ambiente delle sue origini trentine: l’amore al lavoro, la cura di corretti rapporti con gli altri e una salesiana serenità nel compiere gli incarichi che gli sono stati successivamente affidati nell’UPS.
Dopo gli anni dell’aspirantato, don Trenti ha seguito il percorso normale della formazione nella sua ispettoria di origine, l’ispettoria veneta: il noviziato, lo studentato filosofico, il tirocinio. Inviato alla nostra Facoltà teologica della Crocetta vi ha compiuto il quadriennio teologico coronato con la licenza in teologia, ed è ordinato sacerdote a Torino nel 1962. Dopo aver conseguito la licenza in filosofia nella nostra Facoltà a Roma nel 1963, si è laureato nella stessa disciplina a Padova nel 1967 e ha conseguito il diploma di specializzazione in filosofia della religione sempre a Padova nel 1970. Dal 1963 al 1984 ha messo al servizio dell’ispettoria la riconosciuta professionalità in campo filosofico e religioso così acquisita, dando vita a numerose iniziative come direttore sia dell’Associazione per la Ricerca Religiosa e Sociale e sia di collane di saggi riguardanti la ricerca religiosa e la didattica della religione nella scuola.
Per la sua apprezzata competenza in questi ambiti, don Trenti ha partecipato al Capitolo Generale 21 della Congregazione Salesiana come delegato dell’ispettoria di Verona-San Zeno, ed è stato invitato, a partire dal 1982, a offrire delle qualificate prestazioni didattiche presso la FSE della nostra Università. Dal 1985 in poi ha tenuto ininterrottamente corsi, seminari e tirocini attinenti la metodologia catechetica dell’adolescenza e della giovinezza, l’insegnamento della religione nella scuola e la pastorale scolastica, prima in qualità di docente aggiunto (1985-1989), quindi come professore straordinario (1989-1995) e infine come ordinario (1995-2004). Stimato dagli studenti e dai colleghi per la competenza e la qualità didattica dell’insegnamento, è stato nominato Direttore dell’Istituto di Catechetica, incarico assai gravoso che ha svolto con lodevole dedizione dal 1995 al 2001.
Durante gli oltre vent’anni di docenza universitaria, don Trenti ha prodotto un’ampia serie di studi e ha portato contributi nuovi, originali e critici nel campo dei suoi interessi scientifici. Lo comprovano una trentina di volumi da lui personalmente redatti e curati o composti in collaborazione con altri autori, senza contare gli oltre 70 articoli di riconosciuto valore scientifico pubblicati in non pochi volumi in collaborazione e in varie riviste e dizionari. Il centro di interesse della sua produzione è stata la scelta ermeneutica attinente la originaria consonanza tra autentica esperienza umana e genuina fede cristiana. Mettendo a tema e approfondendo questa intuizione fondante, don Trenti l’ha finalizza all’educazione religiosa e cristiana dei giovani, manifestando in questo modo un’acuta sensibilità antropologica e pedagogica, unita a una acuta e profonda penetrazione dell’esistenza umana.
La comunicazione di questo universo di pensiero non semplice e talora difficile da afferrare, poggia, a detta di suoi lettori attenti e critici, su una solida competenza scientifica testimoniata dalle eccellenti letture filosofiche e teologiche, specie dell’area tedesca e francese, sulle quali don Trenti ha fermato tanto la sua riflessione. Il modo di presentare i risultati del suo ragionare si avvale di un linguaggio ricco di “provocazioni” e molto aperto al “presagio” del simbolico, sovente suggestivo, sempre incalzante, mai banale.
Occorre ancora ricordare la sua partecipazione a numerosi convegni e incontri scientifici a raggio nazionale e internazionale. Merita una menzione particolare, la sua costante e qualificata presenza ai vari incontri italo-tedeschi di pedagogia religiosa. Inoltre, per molti anni ha coordinando un gruppo di ricerca e sperimentazione sull’insegnamento della religione nella scuola a livello nazionale, dirigendo periodicamente seminari di studio e convegni aperti, con notevole partecipazione e sincero apprezzamento. Per la sua apprezzata competenza in questi settori è stato chiamato a ricoprire incarichi prestigiosi per la nostra Università: Consulente per l’Insegnamento della Religione Cattolica presso la Conferenza Episcopale italiana; Consulente del Centro Studi della Scuola Cattolica; Direttore della “Rivista di Religione”.
Per tutti questi titoli è doveroso che l’UPS, la Facoltà di Scienze dell’Educazione e l’intera nostra Congregazione gli manifestino nuovamente, come già avvenne il giorno della sua nomina a docente emerito, il loro vivo e riconoscente apprezzamento.
Nell’ultimo periodo della sua vita, segnato dalla sofferenza, Don Zelindo ha approfondito ulteriormente il significato oblativo del dono di sé fatto al Signore attraverso la professione religiosa salesiana, e ha reso ancora più fruttuoso il suo ministero sacerdotale, cominciato sulla terra l’11 febbraio 1962 e nato al Cielo proprio lo stesso giorno, nel ricordo della Beata Vergine Maria di Lourdes.
Ringraziamo il Signore di avere donato don Trenti all’Università e alla Congregazione Salesiana e lo ricordiamo con gratitudine. I funerali si svolgeranno sabato 13 febbraio alle 11.30 nella Chiesa di Santa Maria della Speranza, in Via Francesco Cocco Ortu 19, Roma (parrocchia adiacente il campus universitario dell’UPS).

da https://www.unisal.it/notizie/vita-allups/1190-il-ricordo-di-don-zelinto-trenti-docente-emerito-della-nostra-universita