Dal punto di vista legislativo, la scuola è stata protagonista di molte riforme poco efficienti.
Infatti, la situazione scolastica è molto disorganizzata, soprattutto a causa della mancata capacità della classe dirigente di creare un programma di ristrutturazione del sistema scolastico nella sua complessità.
Le tante riforme che sono state portate a termine dai governi precedenti, hanno trasformato la scuola in un processo di aziendalizzazione, cioè far adottare al sistema scolastico gli stessi principi dell’essere azienda, dotata di un’autonomia organizzativa, imprenditoriale e di gestione. A seguito delle leggi sull’autonomia scolastica, il ruolo del preside è stato sostituito con quello del dirigente scolastico per sottolineare la sua funzione di dirigere e coordinare la gerarchia.
Invece, la scuola non dovrebbe essere considerata un’azienda, ma luogo e contesto di crescita umana e professionale, in cui i ragazzi a partire dalla scuola dell’infanzia imparino a confrontarsi e a rispettarsi.
La valorizzazione del ruolo dell’insegnante è un aspetto fondamentale per il trasferimento di valori, conoscenze e competenze di base. Il docente dovrebbe essere considerato come guida e fonte di ispirazione per molti studenti che spesso perdono la loro strada durante il percorso formativo.
In Italia, in questi anni si sono verificati molti problemi per quanto concerne il rapporto didattico insegnamento/apprendimento, a partire dal fenomeno “classi pollaio”.
Un altro aspetto molto importante che il sistema scolastico dovrebbe consolidare ulteriormente riguarda il ruolo e la funzione della famiglia all’interno dell’istituzione scolastica.