Hegel ( 1770-1831) era un filosofo tedesco il quale sviluppava l’intero pensiero filosofico sul concetto di Fenomenologia, dal quale aveva pubblicato l’opera La Fenomenologia dello spirito scritta tra il 1806 e il 1807. In questo suo scritto Hegel affrontava il tema della dialettica (cioè la riduzione dell’uomo e della storia a manifestazione dello spirito assoluto).
Il termine dialettica deriva dal greco dialego che significa conversare, polemizzare, infatti per gli antichi greci la dialettica rappresentava l’arte del conversare per raggiungere la verità assoluta attraverso le contraddizioni dell’altro e cercando un ragionamento per superarle. Secondo la concezione del filosofo tedesco, l’individuo per raggiungere la verità assoluta e la propria libertà deve necessariamente superare alcune fasi importanti. La prima fase veniva definita da Hegel Tesi che indicava l’affermazione dell’individuo in quanto tale, descritta nelle istituzioni storiche della società, la seconda veniva definita Antitesi considerata un momento di rottura e opposizione del diritto e della moralità, fino a giungere alla Sintesi inteso come il superamento delle contraddizioni e antinomie, l’identità individuale vive in perfetta armonia con l’affermazione della società civile e dunque con la formazione del più alto momento di eticità rappresentato dallo Stato. Dunque il materialismo storico e dialettico secondo Hegel rappresentava il superamento della filosofia di Hobbes e l’introduzione del concetto di Stato nella società civile. L’individuo non veniva più considerato come suddito rispetto all’autorità assoluta (Il Leviatano), ma come cittadino facente parte di una comunità che si basava sul riconoscimento della propria libertà.