I sociologi rivolsero la loro attenzione sulle svariate questioni femminili citate prima. Le scienze sociali rappresentavano negli anni 20 del Novecento un fronte unitario nel ritenere la loro competenza cruciale per consolidare un ordine sociale moderno, realistico, efficace e democratico, in particolare la psicologia. I professionisti di queste scienze sociali comunicavano la sensazione che le loro discipline avrebbero spiegato i problemi della donna moderna e portato alla loro soluzione, specialmente il problema di conciliare il desiderio di amore, lavoro e individualità della donna. La reinvenzione della femminilità da parte degli psicologi si espanse al di là della disciplina, arrivando a valutazioni sociologiche dei pro e dei contro della carriera femminile. Il lavoro era essenzialmente maschile e una donna che si fosse dedicata agli affari, come gli uomini, sarebbe diventata rude e dura, e avrebbe respinto gli uomini. Questo rivela quanto la sociologia fosse ancora legata alle vecchie ottiche in cui la donna doveva soddisfare l’uomo. A partire da questo momento storico, con l’avvento del benessere economico degli anni 50 – 60, la donna è stata protagonista di un cambiamento sociale importante: il riconoscimento del diritto al voto, l’accesso alle libere professioni, il divorzio e i contraccettivi. Tutto questo per far in modo di essere uguali agli uomini e di ottenere cosi pari dignità sociale e indipendenza economica.
Gli anni ’60 e ’70 del Novecento in Italia sono e rimarranno nella storia del nostro Paese come anni fondamentali di cambiamento considerato una vera e propria rivoluzione culturale e sociale che ha stravolto completamente la mentalità dell’epoca.
Ora siamo nel 2000 e fortunatamente sono state ottenute molte conquiste sociali nei confronti della donna, anche se, nonostante tutto, si verificano ancora violenze di genere nell’ambito della vita domestica e disparità nell’ambito lavorativo. Bisognerà attendere 132 anni affinché si ottenga completamente la parità di genere e in un Paese globalizzato e culturalmente avanzato come il nostro non è concesso attendere tutto questo tempo.
Esempio di valorizzazione della donna in Italia a partire dagli anni 20 del secolo scorso: Adriano Olivetti e la nascita del primo asilo nido aziendale
Per approfondire il pensiero di Adriano Olivetti sulle donne si veda il sito internet Archivio Storico Olivetti, nella pagina dedicata ai servizi sociali per l’infanzia:
https://www.storiaolivetti.it/articolo/98-i-servizi-sociali-per-linfanzia/
Bibliografia
[1] Tratto dall’introduzione dell’opera di Jean-Pierre Vernant e Jacques le Goff, Dialogo sulla storia, Roma-Bari, Laterza, 2015.
J. Redfield, L’uomo e la vita domestica, in J.P. Vernant (a cura di), L’uomo greco. Laterza, Roma-Bari, 2007
[2] Nell’antica Grecia era la parte più interna della casa, destinata alle donne. Questo termine deriva dal greco “gynaikos” che vuol dire donna. Aldo Gabrielli, Vocabolario della lingua italiana, Milano, Hoepli, 2007, p. 1090.
Storia delle donne, Il Novecento, Georges Duby e Michelle Perrot a cura di Françoise Thébaud, Edizione Laterza, 2011.