Le tre dimensioni di Bauman: vita liquida, paura liquida e amore liquido

La società liquido – moderna viene descritta dal sociologo Bauman come una categoria filosofica e sociologica, come il risultato di un cambiamento avvenuto nella storia, ovvero una trasformazione del concetto tradizionale di società come la consideravano i più importanti pensatori del secolo scorso. La società liquida a differenza del passato, ha reso instabile tutte le strutture che in passato erano stabili e solide come la precarietà lavorativa, dissoluzione dell’eticità borghese classica ( famiglia, enti pubblici, Stato) caratterizzata da frammenti che agiscono in modo superficiale e fluido. In questo modo, l’intero mondo della vita tende a essere riconfigurato come flessibile e precario sotto tutti i punti di vista.
Un’ altra categoria che il sociologo polacco ha affrontato nelle sue opere riguarda la paura liquida. Nel suo lavoro Bauman tenta di dare un volto ad alcune delle paure che affliggono l’uomo contemporaneo.

Nella nostra epoca, la gestione della paura è diventata maggiormente problematica a causa di ciò che l’autore definisce una “progressiva smaterializzazione” del senso di sicurezza personale e sociale. Rispetto al passato la nostra epoca si distingue per la progressiva perdita di solidità, per la costante incertezza, per il disimpegno politico e per l’indifferenza morale. Ci sentiamo insicuri, costantemente minacciati, senza riuscire a dare un nome alle nostre ansie. In questo periodo, i rimedi sembrano ben peggiori dei mali. La paura nasce dall’incertezza del presente, dal timore del futuro e dall’impotenza di fronte alle minacce della globalizzazione negativa e l’unica soluzione sembra essere quella di escogitare nuovi strumenti politici: gli uomini più sicuri della storia dell’umanità, sono paradossalmente, i più spaventati. L’autore osserva che l’uomo contemporaneo appare sempre più intimorito e spaventato dalle proprie paure, prima tra tutte quella della morte, nonostante la sua prospettiva di vita si sia fortemente allungata rispetto al passato. Questa crisi di fiducia si traduce in una condizione di relativo benessere materiale come quella in cui vive oggi la società occidentale. Anche la paura sociale sembra trasformarsi, le lotte per l’uguaglianza hanno terminato la propria corsa e, man mano che paesi e popolazioni poveri si arricchiscono, le paure più terrificanti e le più aborrite ingiustizie tendono a proiettarsi dalla sfera della sopravvivenza fisica a quella della dignità umana e dell’autostima. Allora temiamo l’eventualità di essere rifiutati.

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Informazioni su Cecilia Pallotta

Sono Cecilia Pallotta, ho trent'anni, sono laureata al corso di studi in Scienze della Formazione presso l'Università degli studi Roma Tre, indirizzo in Scienze Pedagogiche. Lavoro come Assistente Educativo Culturale e come supporto alla disabilità presso le scuole di Roma tramite una cooperativa sociale e scrivo articoli e saggi brevi di approfondimento umanistico presso questa rivista. Sono vincitrice del superamento delle prove selettive per l'accesso al corso - concorso di specializzazione sostegno TFA presso l'Università degli studi Roma Tre per incarico di docenza presso la scuola secondaria di secondo grado con votazione 25/30. Sono appassionata di musica, suono il pianoforte e canto, mi piace leggere soprattutto romanzi.