Il Piano didattico personalizzato
Il Piano didattico personalizzato rappresenta la tipologia di progettazione didattica che viene elaborata dal gruppo di lavoro operativo per stabilire il percorso formativo di uno studente che presenta forme di disturbo specifico di apprendimento ( dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia), e bisogni educativi speciali in base alla legge 170/2010. Il Piano didattico personalizzato è composto dalla diagnosi medico specialistica, gli interventi pregressi e/ o contemporanei al percorso scolastico, il rapporto tra la scuola e la famiglia. Nella seconda parte, vengono riportate le capacità o competenze della lettura, scrittura, far di conto e comprensione del testo. Al fine della progettazione personalizzata nel documento vengono inserite le strategie metodologiche e didattiche, gli strumenti dispensativi che consistono in un esonero dallo svolgimento di alcune prove di verifica, ai fini dei concetti da apprendere; gli strumento compensativi invece consentono di compensare le carenze funzionali determinate dal disturbo di apprendimento. In base alle discipline di studio, possono essere utili le mappe concettuali. Esse sono delle rappresentazioni grafiche che sintetizzano un contenuto di un argomento, cercando di creare un ragionamento logico – deduttivo partendo da un concetto generale fino a giungere ad un concetto più particolare. Il precursore dell’attuale mappa concettuale, all’epoca definita mappa cognitiva, è stato Ausubel.
Riferimenti bibliografici:
- TFA sostegno nella scuola secondaria di primo e secondo grado, teoria per l’ammissione ai corsi di specializzazione, Aggiornato alla recente riforma del Sostegno e dell’inclusione scolastica, IV edizione, Maggioli Editore, Rosanna Calvino – Mariasole La Rana, 2022, Rimini
- Metodo di studio e DSA – Strategie didattiche inclusive, Chiappetta Cajola Lucia, Traversetti Marianna, Carocci Faber, 2017, Roma