I legami sociali

La nascita delle piattaforme sociali in rete i cosiddetti social network hanno invaso le case delle famiglie di tutti i paesi industrializzati e sviluppati dal punto di vista economico, modificando il modo di interagire con parenti e amici. In modo più pericoloso e dipendente è stata l’introduzione e la diffusione di un’altra applicazione sociale inserita nel telefono mobile che sta provocando danni e dipendenze al sistema cognitivo caratterizzato dal continuo scambio di messaggi scritti istantanei.
La preoccupazione maggiore di tale utilizzo sia delle piattaforme sociali in rete che del telefono mobile consiste nel fatto che i ragazzi che fanno parte della nuova generazione ha smesso di comunicare e vivere spontaneamente rispetto alla generazione di giovani che hanno segnato la storia degli anni del cambiamento e della rivoluzione sociale e culturale. In questa fase storica, una parte notevole di giovani hanno difficoltà ad esprimersi naturalmente con i loro coetanei poiché ormai considerano consuetudine comunicare tramite gli strumenti tecnologici, non considerando il fatto che si alienano dalla società in cui vivono. Alcuni giovani invece preferiscono ritrovarsi in luoghi di dispersione come la discoteca, contesto in cui le persone si allontanano dalla realtà e trovano in essa un modo per sfogare le loro energie. Il Professor Umberto Galimberti descrive la discoteca come un supermercato di droghe analizzando la condizione giovanile attuale, facendo riferimento ad una teoria filosofica di Nietzsche riguardo il concetto di nichilismo ovvero perdita di valori umani.
Il tema centrale di questo problema è la responsabilità di ciascun individuo nel compiere le proprie azioni. Il genitore, come è stato riportato nella parte precedente, riveste un ruolo fondamentale per la crescita e sviluppo del figlio, poiché rappresenta completamente il modello di riferimento e di emulazione, fonte di trasmissione di valori e regole di buona condotta. Se viene a mancare tale forma di cura e costanza allora il giovane figlio si troverà molto spesso disorientato, privo di radici e avrà difficoltà nell’esprimere sé stesso all’interno di una società sempre più complessa.
Invece ciò di cui si parla poco riguarda una parte dei giovani che costruiscono il loro futuro, coltivando le loro passioni e i loro interessi, attraverso lo studio e la pratica di attività culturali e artistiche. Esiste una parte di giovani che invece vorrebbero emergere, desiderano essere riconosciuti per ciò che sono.

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Informazioni su Cecilia Pallotta

Sono Cecilia Pallotta, ho trent'anni, sono laureata al corso di studi in Scienze della Formazione presso l'Università degli studi Roma Tre, indirizzo in Scienze Pedagogiche. Lavoro come Assistente Educativo Culturale e come supporto alla disabilità presso le scuole di Roma tramite una cooperativa sociale e scrivo articoli e saggi brevi di approfondimento umanistico presso questa rivista. Sono vincitrice del superamento delle prove selettive per l'accesso al corso - concorso di specializzazione sostegno TFA presso l'Università degli studi Roma Tre per incarico di docenza presso la scuola secondaria di secondo grado con votazione 25/30. Sono appassionata di musica, suono il pianoforte e canto, mi piace leggere soprattutto romanzi.