La testimonianza del Direttore d’orchestra Claudio Abbado si evince che la musica rappresenta uno strumento che permette all’individuo di esprimere sé stessi anche in contesti di povertà, la musica rappresenta una forma di riscatto personale che permette di unire e non dividere.
In un documentario sul Maestro viene descritta la realtà sociale della città di Caracas, la quale come nelle altre città sudamericane, è divisa tra due realtà opposte tra loro. Ciò che mi ha colpito particolarmente nella visione del filmato consiste nella capacità del Maestro Jose Antonio Abreu di essere stato in grado di trasmettere un’educazione e fornire gli strumenti culturali necessari per vivere un futuro migliore.
Un altro aspetto, riguarda il tema della delinquenza; Caracas, viene considerata la città più pericolosa del Mondo per il traffico di droga, la criminalità, la corruzione politica e la povertà.
In un contesto così difficile ,prevale la figura del Maestro Abreu, il quale è riuscito dal basso a creare un progetto pedagogico e innovativo che ha consentito a molti bambini del Venezuela di allontanarli dalla droga e da una realtà violenta e apparentemente senza speranza . Il progetto pedagogico messo a punto dallo stesso consiste ancora tutt’ora nell’insegnare musica gratuitamente ai bambini di ogni classe sociale senza fare distinzione. “El sistema “si basa sulla formazione della persona attraverso la partecipazione collettiva ad un coro e ad un’orchestra. Questo progetto nacque nel 1975 dal Maestro Abreu il quale aveva un sogno ben preciso: “formare un’orchestra giovanile che consentisse di mettere in pratica l’educazione musicale creando un lavoro degno e professionale” . Abreu spiega più volte il valore della musica, sostenendo che: “essa trasforma le diversità in speranza, ogni sfida in azione, i sogni in realtà”.
Il modello pedagogico proposto da Abreu è stato un esempio in tutto il Mondo, in particolar modo in Italia il Maestro Claudio Abbado nel 2010 creò un gruppo di musicisti italiani sulla base della realtà venezuelana.
Anche in Italia, esistono realtà di disagio, molti ragazzi abbandonano la propria formazione a causa del bullismo o della droga e un progetto tale ha permesso loro di coinvolgerli e recuperare la propria fiducia in sé stessi e proseguire in quello che è un cammino non facile : la vita .
Cecilia Pallotta