La pedagogia speciale per l’integrazione: l’autismo

Nella terminologia della pedagogia speciale per l’integrazione verranno descritti e analizzati alcuni concetti di base necessari per conoscere questo particolare ambito di studio quali:

  • Il Metodo ABA consiste in una terapia rivolta alle persone autistiche, fondata quarant’anni fa; non si tratta di una vera e propria terapia ma è un metodo applicato per favorire lo sviluppo cognitivo del bambino attraverso la trasmissione di specifiche conoscenze verso i familiari o altre persone in grado di aiutarli. Il principio su cui si basa il metodo Aba riguarda il rinforzo a catena utile per incrementare, sviluppare e consolidare nuovi apprendimenti. Per questo motivo, è importante introdurre tale metodo all’interno dei contesti educativi e formativi per favorire un’interazione sociale e una partecipazione naturale all’interno dei quali il bambino può apprendere determinate competenze e conoscenze in un contesto di terapia.
  • Il metodo Teacch (Trattamento e Educazione dei Bambini Autistici e con Disturbi Correlati della Comunicazione) tende a migliorare la qualità della vita del bambino e dei suoi familiari, modifica l’ambiente in base alle esigenze individuali, sviluppa un programma in grado di individuare i punti di forza e le competenze di queste persone. Tale metodo viene applicato da operatori, terapisti, medici, psicologi, insegnanti, pedagogisti, familiari e favorisce l’adattamento della persona all’ambiente di riferimento, garantisce una stretta collaborazione con i genitori e infine si tratta di una metodologia caratterizzata dall’utilizzo di tecniche e strategie tipiche dell’approccio cognitivo – comportamentale.

In pedagogia speciale come in psicologia, il concetto di resilienza indica la capacità di un individuo di non arrendersi di fronte alle difficoltà della vita. Di fatto l’individuo resiliente è colui che considera i propri cambiamenti non necessariamente come una sfida, ma come un’opportunità non perdendo mai la speranza”.

Inoltre è importante sottolineare che in alcuni casi per indicare una condizione di disabilità all’interno della famiglia si ricorre al concetto di sibling, inteso come rapporto tra fratelli con disabilità. All’interno di questo rapporto subentrano sentimenti di competizione, confidenza, istinto di protezione e conflittualità. Nelle varie fasi della crescita, è importante sottolineare il sentimento di orgoglio che i genitori di questi figli provano del momento in cui essi raggiungono gli obiettivi previsti.

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Informazioni su Cecilia Pallotta

Sono Cecilia Pallotta, ho trent'anni, sono laureata al corso di studi in Scienze della Formazione presso l'Università degli studi Roma Tre, indirizzo in Scienze Pedagogiche. Lavoro come Assistente Educativo Culturale e come supporto alla disabilità presso le scuole di Roma tramite una cooperativa sociale e scrivo articoli e saggi brevi di approfondimento umanistico presso questa rivista. Sono vincitrice del superamento delle prove selettive per l'accesso al corso - concorso di specializzazione sostegno TFA presso l'Università degli studi Roma Tre per incarico di docenza presso la scuola secondaria di secondo grado con votazione 25/30. Sono appassionata di musica, suono il pianoforte e canto, mi piace leggere soprattutto romanzi.