Max Scheler all’origine del personalismo di K. Wojtyla

Max Scheler all’origine del personalismo di K. Wojtyla – Prospettiva n.78-79
Bartlomiej Sipinski – Universita Adam Mickiewicz, Poznan (Polonia)

«…Il personalismo di Karol Wojtyla è una filosofia che unisce tra l’altro le ispirazioni tomiste e il linguaggio fenomenologico. L’articolo propone una riflessione sulle fonti d’ispirazione che hanno condotto ad una rivisitazione della filosofia della persona.

«La sua caratteristica consiste nella presentazione della persona costantemente di fronte ai valori, e per questo di fronte a Dio…
… il filosofo di Cracovia, futuro Papa Giovanni Paolo II, continua, se si può usare una tale generalizzazione, l’opera personalista di san Tommaso arricchendola degli apporti della fenomenologia. Perciò il suo personalismo viene spesso descritto come pensiero tomista fenomenologico ed un tale delinea la parte innovativa della questione della persona.
… L’uomo è persona in ogni suo atto ed attraverso gli atti lo deve testimoniare.
… se vogliamo credere alla tesi sul carattere tomista fenomenologico del personalismo di Karol Wojtyla, sorge la domanda su come il Papa Filosofo concili la filosofia dell’essere, alla quale appartiene il tomismo, e la filosofia della coscienza, come viene intesa dalla fenomenologia.

Se prendiamo l’opera principale del Filosofo di Cracovia, cioè Persona e atto, dobbiamo annoverarla tra le opere di carattere tomista o fenomenologico?
Il tomismo viene generalmente considerato come l’interpretazione filosofica della fede, accettata generalmente dalla dottrina cristiana. Volendo incamminare la sua riflessione sulla scia del pensiero cristiano, inevitabilmente Karol Wojtyla deve riferirsi anche a san Tommaso. Nelle lezioni di etica tenute all’Università Cattolica di Lublino, il Filosofo di Cracovia presenta il Dottore Angelico come il pensatore che nello spirito aristotelico sistema il sapere, evidenziando la somiglianza dell’uomo a Dio come persona. Ciò dovrebbe essere visibile anche nella gerarchia dei beni, dei quali il più grande è Dio, essendo anche la loro sorgente. Come si vede, questa prospettiva, che somiglia al percorso personalista seguito da J. Maritain, individua nel pensiero tomista tutto ciò che serve per formulare i principi del personalismo cristiano. Vale la pena sottolineare che lo stesso sviluppo del termine filosofico “persona” lo dobbiamo a san Tommaso d’Aquino.
… la fenomenologia, i cui principi sono stati esposti da Husserl, tra l’altro, nella sua opera più importante del 1913, Le idee, …
Il filosofo di Cracovia si è ispirato soprattutto da un autore che tra i primi uno dei primi si è servito del metodo fenomenologico per le riflessioni sulla persona: si tratta di Max Scheler a cui Karol Wojtyla ha dedicato anche una vasta dissertazione dal titolo Valutazione della possibilità di costruire l’etica cristiana sulle premesse del sistema di Max Scheler.
Karol Wojtyla era attratto dall’obiezione di Scheler (un filosofo abbastanza controverso che si riferiva spesso al pensiero di Nietzsche) contro il formalismo nell’etica e vi vedeva collegata la riflessione sull’etica personalista.
Alcune riflessioni riprese dalla fenomenologia di Husserl e adottate da Scheler davano all’etica delle possibilità che finora non si potevano realizzare con i presupposti della filosofia classica.
Wojtyla scopriva un modo del tutto diverso di articolare le questioni etica, che colmava le lacune di Kant come anche di Hume e persino di san Tommaso. Così, profittando della fenomenologia di Scheler Il futuro papa poteva descrivere le emozioni interne dell’uomo-persona che negli atti intenzionali poteva sperimentare il bene e l’amore non in una prospettiva relativa agli esseri e tanto meno alle sostanze, ma in un’ottica emozionale, comprensiva delle emozioni mistiche delle quali difficilmente si può scrivere usando il linguaggio della filosofia classica dell’essere. La fenomenologia consente di vedere l’intimità delle relazioni interpersonali nelle quali la Persona Divina può rendersi presente. Possiamo anche ritenere che per Karol Wojtyla proprio la fenomenologia consente di dare una rappresentazione a ciò che nella filosofia classica viene ritenuto come mistico e provoca problemi enormi quanto alla sua chiarificazione e classificazione.
Il fenomenologo tedesco parla infatti della cosiddetta armonia degli atti di diversa natura; per questo la persona non è tanto vista come ciò che deve essere, quanto sempre ciò che diventa nel succedersi dei suoi atti. Una tale concezione è più vicina alla comprensione mistica della persona, la quale poggia sugli atti ovvero sulle azioni, che realizzano i valori. Sono proprio i valori la via per incontrare Dio. Infatti essere persona vuol dire incontrare Dio nel proprio atto, come suggerisce Karol Wojtyla. Possiamo allora permetterci di formulare la tesi secondo la quale il personalismo del Papa Filosofo non contrasta col misticismo, ma anzi è aperto alla mistica?»

Centro Ricerche Personaliste di Teramo – http://www.prospettivapersona.it/

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