Seconda Edizione del Manuale Freedom Writers

Giuseppe Cursio, PhD in Scienze dell’Educazione, è docente invitato presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma ed è docente di religione nella Scuola Secondaria. Pedagogista e formatore, è socio dell’Associazione per la Psicoanalisi (Paxis-Forum Campo Lacaniano Italia). Si occupa di metodi di insegnamento per sviluppare sostenibilità interculturale, in particolare si è specializzato, con un’esperienza di ricerca negli Stati Uniti sul metodo “Freedom Writers”.

Prof. G. Cursio

Tra le sue pubblicazioni:

G. COLOMBO, G. CURSIO, M.I. DE CARLI, Vivere vuol dire. Percorsi di riflessione incrociando le domande dei giovani, Paoline, Milano 2002

G. CURSIO, No stress. Strumenti di prevenzione del burnout, SEI, Torino 2007

G. CURSIO, M. DIANA, F.F. KANNAMEISER, L’educatore educato. Promuovere e motivare alla relazione e all’apprendimento, EDB, Bologna 2010

G. CURSIO, Giocare con i cattivi. Aiutare i bambini a vivere le diversità che fanno paura, LDC, Torino 2017.

Scrive per riviste scientifiche in ambito accademico sul piano pedagogico-didattico.


Prefazione di Thomas Ehrlich Reifer, Università di San Diego

La signora Erin Gruwell e i Freedom Writers irrompono nel nostro mondo e nella nostra coscienza nel tardo XX secolo, all’inizio del XXI secolo, come un faro di speranza, una fenice che sorge dalle ceneri dell’odio, del razzismo, della violenza di gruppo e dell’intolleranza, usando, nel contesto della relazione, l’educazione come veicolo di trasformazione personale e sociale e di liberazione umana, emancipandosi da ciò che Bob Marley, nella Canzone Redenzione, chiamava “schiavitù mentale”, dove cantava quelle belle parole: “Nessuno tranne noi stessi può liberare le nostre menti”.

Thomas Ehrlich Reifer

Dal mezzo delle strade di Long Beach, parte della più grande area di Los Angeles, California meridionale, una delle grandi metropoli multiculturali del mondo, la signora G e i Freedom Writers, dall’aula 203 ci hanno mostrato il percorso verso la creazione di un nuovo mondo, prendendo energia a partire da quelli che lottano per l’uguaglianza sociale e razziale e per la giustizia, in particolare i Freedom Riders del Movimento per i diritti civili. 

Per me è un onore scrivere una breve introduzione al meraviglioso lavoro del mio caro amico e collega, il Prof. Giuseppe Cursio. Il Prof. Cursio è uno studioso unico che ha scavato scrupolosamente il metodo della signora G e dei Freedom Writers, attraverso il suo profondo coinvolgimento e la comprensione del film Freedom Writers, del diario dei Freedom Writers, e attraverso le visite in California dove Giuseppe ha incontrato direttamente Erin Gruwell e molti degli originali Freedom Writers. Inoltre, Giuseppe ha incontrato molti di coloro che hanno frequentato l’Istituto per la formazione degli insegnanti Freedom Writers, come me, dove siamo stati accolti nella famiglia dei Freedom Writers e dalla signora G, e siamo diventati dei veri Insegnanti Freedom Writers. 

Con questo libro, il Prof. Cursio esamina nel dettaglio la straordinaria capacità della signora G di realizzare le possibilità del cambiamento personale e sociale attraverso un percorso di educazione come processo di auto-scoperta e auto-espressione (scoperta e espressione di se stessi), attraverso la lettura e l’abbraccio della letteratura, anche attraverso altri giovani, come Anna Frank, che hanno ispirato Maria (interpretata da Eva nel film) e Zlata Filipovic, oltre a opere classiche come The Color Purple di Alice Walker. Inoltre, la signora G ha combinato queste potenti letture con l’esperienza della vita reale, abbinando questi giovani coraggiosi, sopravvissuti a una guerra non dichiarata, con coloro che sono sopravvissuti alle peggiori atrocità del 20° secolo, come il sopravvissuto all’Olocausto Rene Firestone, e (allo stesso tempo) incontrando altri giovani persone e scrittori che hanno vissuto la violenza e la guerra, come Tata Filipovic, autrice del Diario di Zlata: la vita di una ragazzina in tempo di guerra a Sarajevo. Nel fare questo, la signora G e gli emergenti Freedom Writers della 203 si sono uniti in relazione, nello studio e nella lotta, in modo da creare un nuovo mondo di speranza, verità e bellezza, che, se possiamo rendere questo movimento veramente globale, incrociandosi con molti altri, ciò può solo salvare l’umanità e aiutarci a raggiungere l’eudaimonia, la prosperità umana. Ecco la speranza per un mondo migliore, più ecologicamente sostenibile, pacifico, egualitario, educato e compassionevole, in cui la solidarietà umana, e non l’odio, ci unisce oltre i confini, creando un mondo che riconosce i diritti e la dignità degli “altri”, e dove nessuno è illegale, e tutti sono riconosciuti come parte della nostra famiglia umana. 

In questo meraviglioso libro, Giuseppe ha “distillato” (analizzato nel dettaglio, scomposto in ogni sua parte) il metodo della signora G e dei Freedom Writers in molti dei suoi ingredienti essenziali, come lo scrivere i propri errori (mettendo mano a carta e penna), raccontare la propria storia, usando quindi ciò che C. Wright Mills, in L’immaginazione sociologica, Martha Nussbaum, in Cultivating Humanity e Jonathan Glover, in Humanity: A Moral History of the 20th Century, chiamano rispettivamente l’immaginazione sociologica, narrativa e morale, insegnando cosi la speranza, superando il divario morale e facendo la differenza. 

Nel 2017, ho avuto la fortuna di essere invitato dalla signora G a fare domanda per il Freedom Writers Summer Training Institute e sono stato accettato. L’esperienza ha trasformato la mia vita. Il mio viaggio è iniziato nella spagnola Harlem (quartiere di New York), dove i miei genitori erano eroinomani e mi hanno abbandonato a 18 mesi. Non sapevo se i miei genitori fossero vivi o morti fino all’età di 11 anni, e fino ad oggi non ho mai visto mio padre o una sua foto. Tutto quello che so è che era dentro e fuori di prigione, era un eroinomane e un ladro criminale. Come il mio saggio Tupac ha cantato in Dear Mama: “Stavo cercando un padre che se n’era andato”. Sono stato in seguito adottato e sono cresciuto dietro la “cortina d’arancia”, come si soleva chiamare la Contea di Orange, in California, alla quale il mio amico e collega l’attivista-erudito Mike Davis una volta si riferiva come al “sobborgo antidiluviano della Nuova Destra” – dopo sono stato coinvolto nel Movimento, dopo essere stato salvato dalle strade da coloro che lottavano per un cambiamento sociale positivo, organizzandosi contro la corsa agli armamenti nucleari. A 13 anni scappai di casa per scappare dalla violenza e dalle torture “apocalittiche”, e vissi per le strade, ovunque potessi, per anni, andando avanti e indietro tra la prigione e la sala dei  minori, e più tardi andai a una scuola per i più duri espulsi dalle scuole; ciò era adatto per me, dal momento che nella pre-scuola materna, i miei insegnanti mi avevano definito “il piccolo delinquente”.

Anche se ero andato a malapena alla scuola media, da cui una volta ero stato espulso, e ancora meno andai alle superiori, attraverso una straordinaria svolta di eventi, dopo aver seguito un corso nel 1984, con Daniel Ellsberg, poi Docente Reggente dell’Università della California ed ex Dipartimento di Stato e del Pentagono che ha pubblicato il Pentagono Papers (come descritto nel recente film di Hollywood, The Post), e che è diventato un attivista per la pace e la giustizia per tutta la vita, all’University of California, Irvine, ho conseguito un BA (Bachelor of Arts), un MA (Master of Arts) e un dottorato in Sociologia (quest’ultimo in un programma uscito dai movimenti degli anni ’60), e ora insegno all’Università di San Diego, un collegio privato di arte liberale cattolica romana. 

Al Freedom Writers Institute, appena la scorsa estate, ho avuto un’illuminazione. Sono andato da Erin e le ho detto: “Miss G, ho appena capito la differenza tra me e tutti i 150 Freedom Writers” 

“Qual è?”, chiese Erin.

“Io sono l’unico che non si è mai diplomato, perché non avevo una signora G”. Erin mi guardò e disse: “Bene, lo fai adesso!”. 

E mentre scrivo questo, penso, lo facciamo tutti ora, per la signora G e i Freedom Writers, che sono veri bodhisattva, cercando di alleviare ogni sofferenza inutile e di fare educazione per la trasformazione personale e sociale, e per l’emancipazione e la liberazione umana, così che essa sia una realtà vivente per tutti gli esseri umani. Guarda il film Freedom Writers, il successivo documentario, Stories from an Undeclared War, leggi i loro libri e questo meraviglioso libro del Prof. Giuseppe Cursio, partecipa alla Freedom Writers Foundation, trasforma la tua vita, gli studenti, le scuole e il mondo. Diventa uno scrittore di libertà! Unisciti al Freedom Ride, scrivendo la tua storia e quelle di altri per salvare la nostra umanità in difficoltà e tutti gli esseri senzienti e rendere il mondo un posto migliore. Come dice Maria (una Freedom Writers dell’aula 203), ne basta uno. E da ciascuno di noi possiamo creare una nuova famiglia umana e trasformare noi stessi e il nostro mondo, attraverso l’educazione, nel contesto della relazione. Il libro di Giuseppe Cursio è un posto meraviglioso per iniziare questo viaggio che dura una vita. 

Namaste

Thomas Ehrlich Reifer,
Università di San Diego