Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne

25 Novembre 2020 – Giornata Internazionale per porre fine alla violenza di genere

Vorrei che le donne avessero potere non sugli uomini ma su loro stesse. – M. Wollstonegraft (1759 – 1797) è stata filosofa e scrittrice inglese, è stata una figura importante nell’ambito della storia delle donne, nonché madre di Mary Shelley. Scrisse uno dei primi documenti sui diritti delle donne – “I diritti delle donne” M. Wollstonecraft.

Rivendicazione dei diritti della donna - Wikipedia
L’opera di M. Wollstonecraft – I diritti delle donne – Rivendicazione dei diritti della donna: con critiche sui soggetti politici e morali, 1792.

Per approfondire l’argomento, seminario on- line gratuito: https://www.igeacps.it/corso/seminario-gratuito-online-la-violenza-sulle-donne-riconoscerla-per-intervenire/?utm_source=mailup&utm_medium=newsletter&utm_campaign=seminario-violenza

I Cirannini!

Ho scoperto che sono ancora in vendita i famosi Cirannini!
Forse i più giovani, nativi digitali e ferventi follower di Wikipedia, non sanno neanche di che cosa si tratti. Quando andavo a scuola per prepararsi a un’interrogazione, a un compito in classe, a un esame si potevano acquistare per poche centinaia delle vecchie lire i famosi Cirannini. Si tratta della sintesi delle sintesi dei libri di testo scolastici e universitari, una specie di distillato di nozionismo utile per ricordarsi centinaia di date e di dati quando non ancora non era possibile consultare al volo Google.

Alambicco

Molti dei nostri intellettuali, avvocati, medici, dirigenti e insegnanti sono riusciti a superare gli esami universitari oppure un concorso pubblico grazie al supporto culturale degli incommensurabili Cirannini… forse adesso riesci a comprendere meglio alcune delle problematiche della nostra classe dirigente.

Seminario On- line “Il futuro dello Smart working”

Seminario del Sociologo Domenico De Masi – Docente emerito di sociologia del lavoro Università degli Studi La Sapienza di Roma

Data dell’evento: 3 Dicembre 2020 dalle ore 9.00 alle ore 18.00 in modalità a distanza;

Per info e contatti: info@s3studium.com

Per partecipare all’evento iscrizione al sito: https://bit.ly/32JILuf

Per scaricare e consultare il programma il sito: https://bit.ly/32YbSK2

Outdoor Education

di Ilaria D’Aprile

Praticare Outdoor Education, come ci dice l’autrice, significa valorizzare lo spazio esterno come contesto educativo, mettendo al centro i bisogni dei bambini e degli educatori verso una comunità educante, che non pensa soltanto all’oggi ma immagina anche gli uomini e le donne di domani.

La pedagogia dell’espressione e il teatro Shakespeariano

La pedagogia dell’espressione rappresenta una parte della pedagogia che analizza e studia le metodologie e le espressioni dell’uomo attraverso varie forme d’arte. Questa disciplina nasce e ha origine nell’ambito della filosofia antica a partire da Socrate nel V secolo a.C. attraverso il concetto antico di paideia che significa precisamente educazione e formazione completa dell’uomo. La pedagogia dell’espressione si focalizza sul dare importanza alla persona e alla comunicazione attraverso varie forme artistiche come la danza, il movimento, l’espressione verbale e non ma soprattutto si focalizza sulla valorizzazione delle emozioni considerata come strumento più alto di espressività dell’uomo. In particolar modo il teatro viene considerato uno dei luoghi più importanti per poter mettere in pratica questa forma di espressività umana attraverso la recitazione e la manifestazione di sé.

Competenze chiave individuate a livello comunitario

Il portale fornisce un patrimonio unico di informazioni e notizie, rilevate a livello comunitario e nazionale, e organizzate per approfondire ognuna delle competenze chiave individuate a livello comunitario (Recommendation 2006/962/EC on key competences for lifelong learning), con l’obiettivo di contribuire alla loro effettiva inclusione in metodologie didattiche, percorsi formativi, progetti professionali e iniziative culturali, condivise, promosse e erogate in collaborazione con esperti e partner istituzionali di settore.

L’insostenibile Distanza dalla Didattica

La DAD non esiste più, le linee guida del Ministero parlano di Didattica digitale integrata. Forse più che didattica integrata bisognerebbe definirla ibrida perché piuttosto che di un progetto organico e strutturato sul piano educativo, pedagogico, didattico, comunicativo e tecnico si tratta di una serie di indicazioni frammentarie senza una chiara visione pedagogico-educativa.

Da un punto di vista operativo appare chiara la vacuità della proposta ministeriale e l’assenza di un disegno didattico integrato:

  • Sul piano tecnico il Ministero non ha predisposto alcuna piattaforma digitale di e-learning. Con la scusa dell’autonomia viene delegata alle scuole la scelta, moltiplicando i costi o spingendole verso piattaforme gratuite dalle prestazioni dubbie.
  • Sul piano comunicativo non si è precisato alcun modello che eviti di riproporre online le stesse difficoltà che si verificano in presenza. Anzi addirittura si afferma: “La DDI, di fatto, rappresenta lo “spostamento” in modalità virtuale dell’ambiente di apprendimento e, per così dire, dell’ambiente giuridico in presenza”.
  • Sul piano didattico non c’è alcuna indicazione esplicita ma si intuisce il riferimento alla “videolezione” come unica modalità di insegnamento digitale. BES, privacy, sicurezza, rapporti scuola-famiglia, formazione del personale sono una breve lista di buone intenzioni.
  • Sul piano pedagogico manca totalmente la consapevolezza dei rischi ma anche delle potenzialità educative della didattica supportata dalle tecnologie. 
  • Sul piano educativo si ignorano gli effetti relazionali e sulla crescita umana che le TIC comportano. Dopo anni di filippiche sul fatto che i ragazzi usano troppo i social e il telefonino adesso tutto diventa improvvisamente lecito. Le chat di WhatsApp soppiantano gli Organi Collegiali che da 30 anni sono ancora in attesa di riforma mentre equivoci e comunicazioni poco professionali diventano la norma.
  • Vengono anche ignorate le norme a tutela della salute degli operatori ai videoterminali cioè in questo caso degli alunni oltre che dei docenti.

La distanza della DDI proposta dal Ministero dalla didattica appare incolmabile. Come al solito gli insegnanti, le famiglie e anche i giovani sapranno trovare una soluzione costruttiva e colmare le lacune di una classe dirigente arrogante e arroccata nel suo Titanic.

L’arte, luogo di incontro tra culture e religioni

Nel contesto degli obiettivi e delle attività promosse dalla Scuola del Dialogo interreligioso e interculturale – con il fattivo contributo della Regione Toscana – si attiva un primo Seminario specialistico per l’Anno accademico 2020-2021 sul tema “L’arte, luogo di incontro tra culture e religioni”.

http://www.scuolafiorentinadialogo.org/evento/larte-luogo-di-incontro-tra-culture-e-religioni/

La Toscana, e in particolare Firenze, è il luogo privilegiato in cui le varie forme di espressione artistica hanno avuto occasione di manifestarsi realizzando un patrimonio culturale, che continua incessantemente lungo i secoli a destare l’interesse di tutto il mondo.

Per chiunque operi in ambito formativo resta la sfida di educare a saper leggere l’immenso e variegato patrimonio perché le giovani generazioni comprendano e a loro volta valorizzino il contesto in cui abitano. Da qui l’impegno del Seminario che si avvale della collaborazione di specialisti dell’ambito cristiano, ebraico e musulmano, allo scopo di valorizzare un dialogo perché lo sviluppo culturale sappia offrire uno sguardo sempre nuovo sulla realtà.

Iscrizioni (http://www.scuolafiorentinadialogo.org)

Atene come centro della cultura greca: il teatro greco

Acropoli di Atene

Il V secolo a.C. viene considerato come il periodo in cui si verificò un notevole sviluppo artistico e filosofico. Atene era considerata il centro della cultura greca e in questa città nacque l’arte classica, la quale rimase pura per poco tempo fino a costituire un ideale importante nel mondo greco. Nel V secolo i grandi artisti dell’epoca si recarono ad Atene che ben presto divenne il centro intellettuale per eccellenza. Nell’età classica un fenomeno peculiare di Atene ebbe la tragedia1 genere teatrale nato nell’Antica Grecia e che rappresentava una cerimonia tipicamente religiosa con una forte funzione sociale che il poeta esercitava nell’ambito della polis. La tragedia era una rappresentazione teatrale e creava un rapporto con il pubblico e con le sue attese. Questo rapporto si caratterizzava per il fatto di essere collettivo e presupponeva una esposizione diretta del testo scritto, attraverso il canale uditivo- visivo, anziché attraverso la lettura. Il teatro greco coinvolgeva l’intera città ed era elevatissimo il numero di partecipanti attivi come i costumisti, gli attori, i musicisti, gli istruttori, i sacerdoti e i macchinisti. La tragedia era anche un momento politico molto importante. Era di grande rilievo il fatto che l’organizzazione degli spettacoli era affidata allo Stato.
I greci pertanto ritenevano che ogni manifestazione artistica avesse una funzione educativa a tal punto che il teatro stabilì le sue radici nella costituzione politica di Atene nel V secolo a.C. che prende il nome di democrazia. Quindi il teatro raffigurava una perfetta metafora della democrazia. Come nel corso della rappresentazione si creava una stretta interdipendenza tra l’eroe e il coro, anche durante la vita quotidiana si creava un rapporto molto intenso tra l’individuo e la comunità nel suo complesso. Il teatro greco, durante il suo periodo di produttività, fu un fenomeno esclusivamente di Atene. Gli spettacoli si svolgevano nelle festività delle Grandi Dionisie che iniziavano in primavera e duravano sette giorni.