Il luogo destinato al pubblico si chiamava theatron, ed era un teatro a forma di semicerchio senza sipario. Al centro era presente una piattaforma circolare definita orchestra dove il coro svolgeva le sue funzioni. Nel teatro antico l’azione rappresentata si svolgeva all’aperto come era di consuetudine la vita sociale dei popoli mediterranei. La luce era sempre naturale, in riferimento ai vari momenti della giornata, e per quanto riguardava i problemi acustici, gli attori utilizzavano le maschere.
La rappresentazione drammatica era affidata al coro e agli attori. Il coro si esprimeva per mezzo del canto e movimenti di danza, a capo c’era il corifeo che dialogava con gli attori. Le prime rappresentazioni di tragedie che ci sono pervenute sono opera di Tespi nel 534 a.C.
Eschilo è considerato il primo dei poeti tragici dell’antica Grecia di cui ci siano pervenute opere per intero. L’effettiva forza della sua poesia drammatica nasceva dalla forma, dalla situazione sociale e dalle convenzioni del teatro. Eschilo non fu né un innovatore né un progressista, poiché nella creazione delle sue rappresentazioni dei conflitti tragici fu aiutato da una lunga tradizione che trova le sue origini in epoca addirittura antecedenti ad Omero.
1 Orchestra
2 Scale
3 Poedria
4 Portico
5 Skené
6 Proscenio
7 Parasceni
Video sul teatro greco- romano dello storico Luciano Canfora