IL METODO “FREEDOM WRITERS” – G. Cursio

Una didattica per la ricerca di senso: cambiare se stessi e il mondo attraverso la scrittura.

IL METODO “FREEDOM WRITERS” – Questo manuale operativo presenta un metodo educativo denominato “Freedom Writers” ideato dall’insegnante californiana Erin Gruwell insieme alla sua classe 203. Le esperienze di apprendimento contenute in questo manuale potrebbero creare condizioni favorevoli per la crescita di molti ragazzi, promuovere il loro senso comunitario e sviluppare dimensione di futuro e di senso nelle loro vite.

Tale metodo educa non solo alla scrittura di sé, ma anche alla “lettura”, cioè all’incontro con gli autori della Letteratura e della Storia; ed è proprio in questa condizione di lettura dell’altro da sé, che si trovano nuove parole per potersi raccontare nella propria vita e interpretare la propria esperienza nell’ottica dello sviluppo. Possiamo quindi dire che il metodo “Freedom Writers” può creare le condizioni perché si coltivi un’abitudine allo scrivere ed in particolare allo scrivere di sé a partire da letture di storie di vita stimolanti che il docente-educatore può proporre: un terreno fecondo che secondo noi potrebbe sviluppare cambiamenti esistenziali forti e decisivi per i futuri personali e delle società.

Giuseppe Cursio, PhD in Scienze dell’Educazione, è docente invitato presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma ed è docente di religione nella Scuola Secondaria. Pedagogista e formatore, è Socio Ordinario della Società Italiana di Ricerca Educativa e Formativa (SIREF) e della Associazione di Logoterapia e Analisi Esistenziale Frankliana (Alaef). Si occupa di metodi di insegnamento per sviluppare sostenibilità interculturale, in particolare si è specializzato, con un’esperienza di ricerca negli Stati Uniti sul metodo “Freedom Writers”.
Tra le sue pubblicazioni: G. Colombo, G.Cursio, M.I.De Carli, Vivere vuol dire. Percorsi di riflessione incrociando le domande dei giovani, Paoline, Milano 2002; G.Cursio, No stress. Strumenti di prevenzione del burnout, SEI, Torino 2007; G.Cursio, M.Diana, F.F.Kannaheiser, L’educatore educato. Promuovere e motivare alla relazione e all’apprendimento, EDB, Bologna 2010; G.Cursio, Giocare con i cattivi. Aiutare i bambini a vivere le diversità che fanno paura, LDC, Torino 2017.

Scrive per riviste scientifiche e accademiche in ambito pedagogico-didattico.

Discover the Power of writing… http://www.freedomwritersfoundation.org/

Cacciari – “Nell’indifferenza al Male finisce l’Europa, muore la politica”.

Analisi lucida e precisa della crisi dell’Europa, non semplicemente l’Europa come unione ma come continente con una lunga storia e una grande cultura, oggi in crisi per il mutamento degli scenari globali.

Il prof. Massimo Cacciari ha dialogato con gli studenti delle scuole della Diocesi di Latina-Terracina-Sezze e Priverno nella Conferenza organizzata dall’Ufficio diocesano per la Pastorale culturale.
Registrazione audio della Conferenza
(Download=50Mb, per connessioni lente attendere qualche istante)

Riportiamo in modo schematico una sintesi dell’intervento:

  • L’unione europea nasce dagli SCONFITTI della II guerra mondiale, tutti i paesi europei hanno perso, i veri vincitori sono solo Stati Uniti e Unione Sovietica. Fino all’inizio del 900 l’Europa era il centro del mondo, dal punto di vista demografico e della ricchezza, dopo il baricentro del poetere si sposta in altri continenti.
  • I grandi imperi hanno sempre una struttura federale
  • Competizione, non è necessariamente guerra, tra grandi spazi federali. I paesi europei possono competere con le potenze continentali e globali.
  • UE unica chance per i paesi europei che altrimenti sarebbero solo province di altri Imperi. Al termine della II guerra mondiale, la consapevolezza di questa chance ha unito tutti i dirigenti europei di molteplici orientamenti. Sono stati concordi: liberali (mercato comune, moneta unica, concorrenza, meccanicismo economicistico, …); cristiano-popolari (Adenauer, Schuman, De Gasperi politici di cultura-lingua tedesca, Acciaio, carbone, idea di comunità, solidarietà e sussidiarietà, federalismo, fedus=patto, amicizia, …); socialdemocratici (piena occupazione ed equa distribuzione del reddito; …)
  • Oggi UE 10% PIL mondiale
  • Compromesso tra componenti cristiano-popolari e social-democratici ha governato per decenni l’Europa e ha retto fino a ieri.
  • Mai come oggi è necessaria l’Unione Europea… perché è debole
  • Difesa comune necessaria
  • I grandi imperi globali (India, Cina, Usa, Russia) sono governati da forze di capitalismo politico, miscela di interessi finanziari, militari e politici. Non hanno una identità nazionale ma … Ubi pecunia ibi patria
  • “Solo una dimensione europea, forse, può confrontarsi con i grandi poteri globali
  • Una sovranità reale può esistere solo in una dimensione europea. L’autonomia non è frantumazione, democrazia non è egalitarismo ma benessere condiviso,
  • Federalismo europeo, è un progetto da riprendere
  • Ancora oggi l’Europa ha una missione che solo lei/noi possiamo svolgere.
  • Missione dell’Europa nel mondo contemporaneo: nuovo diritto internazionale, ius gentium, valori (giustizia, rispetto, …), diritti dell’Uomo, generare civiltà, abbattere confini, …
  • Eneide (Enea naufrago, su un barcone, in fuga dalla guerra, è accolto dai cartaginesi, si tratta della storia del padre fondatore); Colonna infame (ira di Manzoni contro il senso comune), …
  • Possibile che un giovane rimanga indifferente davanti all’inferno del mondo contemporaneo?
  • No all’ipocrisia, scegliere Virgilio, Dante, Manzoni, Goethe, …non l’ignoranza e l’arroganza.
  • Il morto non si adatta al cambiamento… l’Europa è finita (< gli europei) se non si trasforma.
  • Accontentarsi di essere marginali, aspettare la fine … “È un discorso da vecchi, un giovane non può arrendersi!

Nel corso del dibattito, numerose e interessantissime domande degli studenti hanno provocato la reazione profonda e appassionata del prof. Cacciari:
Il senso della vita è…trovati qualcosa da fare e fallo

  • Le regole, sono lo strumento per mirare al bene comune,
  • I cosiddetti corpi intermedi, non sono solo partiti e sindacati ma anche volontariato, chiesa ecc. …
  • La riforma scuola, dovrebbe fare di più per creare veri cittadini europei
  • Cosa unisce l’Europa? Gli interessi (se sono in una famiglia forte sono forte anch’io), la cultura europea (valori comuni, matrice comune, non solo nel medio evo, illuminismo, romanticismo, meticciarsi continuo, es. Normanni in Sicilia affascinati dallo stile arabo),
  • No eurocentrismo ma pragmatismo
  • La Missione Europa serve al mondo: diritti, solidarietà, sussidiarietà sono patrimonio peculiare della cultura europea.
  • Erasmus esperienza chiave,
  • Corpi intermedi fattore di disturbo per il capo,
  • Politica dell’immigrazione e integrazione per la sicurezza. … può essere solo europea
  • Repubblica planetaria di Kant
  • Oggi le potenze si possono organizzare solo su scala continentale
  • “Le persone benpensanti non possono pensarsi europei senza cristianità ma anche la cristianità non può pensarsi senza Europa”
  • -ismo=importanza vitale; “il popolo non esiste, è una finzione ideologica per rappresentare tutti”
  • “Solo attraverso il confronto con la diversità si costruisce l’identità”
  • “Nell’ambito del singolo paese non funzionerà niente” es.prod.agricole

“Solo a scuola si impara a discernere” … una scuola fatta bene con insegnanti preparati.

Al termine il vescovo Mons. Mariano Crociata ha tratto le conclusioni

Ha esortato i presenti a “Fare tesoro” di questi preziosi insegnamenti.

Ha sottolineato come si sia trattato, oltre che di una interessante conferenza anche di “una lezione di metodo e di stile di pensiero: ragionare con logica e con argomenti documentati, informati, corretti”.

CdCC 1883 “La socializzazione presenta anche dei pericoli. Un intervento troppo spinto dello Stato può minacciare la libertà e l’iniziativa personali. La dottrina della Chiesa ha elaborato il principio detto di sussidiarietà. Secondo tale principio, «una società di ordine superiore non deve interferire nella vita interna di una società di ordine inferiore, privandola delle sue competenze, ma deve piuttosto sostenerla in caso di necessità e aiutarla a coordinare la sua azione con quella delle altre componenti sociali, in vista del bene comune».” *

* Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 48: AAS 83 (1991) 854; cf Pio XI, Lett. enc. Quadragesimo anno: AAS 23 (1931) 184-186.
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