Il Materialismo storico – dialettico: da Hegel a Marx

Per comprendere il pensiero filosofico, politico e sociologico di Carl Marx, bisogna partire da Hegel.

Hegel ( 1770-1831) era un filosofo tedesco il quale sviluppava l’intero pensiero filosofico sul concetto di Fenomenologia, dal quale aveva pubblicato l’opera La Fenomenologia dello spirito scritta tra il 1806 e il 1807. In questo suo scritto Hegel affrontava il tema della dialettica (cioè la riduzione dell’uomo e della storia a manifestazione dello spirito assoluto).
Il termine dialettica deriva dal greco dialego che significa conversare, polemizzare, infatti per gli antichi greci la dialettica rappresentava l’arte del conversare per raggiungere la verità assoluta attraverso le contraddizioni dell’altro e cercando un ragionamento per superarle. Secondo la concezione del filosofo tedesco, l’individuo per raggiungere la verità assoluta e la propria libertà deve necessariamente superare alcune fasi importanti. La prima fase veniva definita da Hegel Tesi che indicava l’affermazione dell’individuo in quanto tale, descritta nelle istituzioni storiche della società, la seconda veniva definita Antitesi considerata un momento di rottura e opposizione del diritto e della moralità, fino a giungere alla Sintesi inteso come il superamento delle contraddizioni e antinomie, l’identità individuale vive in perfetta armonia con l’affermazione della società civile e dunque con la formazione del più alto momento di eticità rappresentato dallo Stato. Dunque il materialismo storico e dialettico secondo Hegel rappresentava il superamento della filosofia di Hobbes e l’introduzione del concetto di Stato nella società civile. L’individuo non veniva più considerato come suddito rispetto all’autorità assoluta (Il Leviatano), ma come cittadino facente parte di una comunità che si basava sul riconoscimento della propria libertà.

Bauman e la post-modernità

Rispetto al passato, nel periodo post-moderno, viene introdotto un cambiamento culturale che ha determinato la nascita di nuove forme di sensibilità. Secondo il sociologo Bauman (1925-2017) la post-modernità viene definita come l’età dell’incertezza nella quale è stata abbandonata la ricerca dei fondamenti. Il mondo post-moderno è caratterizzato dalla nascita e sviluppo dell’industrializzazione e informatizzazione. Tali scoperte tecnologiche hanno condotto alla fine di grandi narrazioni e racconti che hanno caratterizzato il secolo precedente. In ogni fase storica esisteva una visione progressiva della storia dove il progresso era caratterizzato dal conquiste sociali quali l’emancipazione cioè la liberazione da una determinata condizione di inferiorità.

Il significato culturale di tali cambiamenti sociali era molto più importante del suo significato politico. Ad esempio, i movimenti studenteschi erano considerati come “memento mori”, cioè rivolti ad una generazione che aveva quasi creduto di aver risvolto per sempre i problemi della società occidentale. Gli abitanti dei Paesi dell’Europa Occidentale e Centrale conducevano uno stile di vita cosmopolita, avevano vissuto da tempo in un mondo caratterizzato da un costante cambiamento caratterizzato dalla trasformazione tecnologica e dall’innovazione culturale. Negli anni ’70 andarono in crisi i partiti e i movimenti politici che si basavano sul consenso della classe operaia. Da questo periodo in poi, si parla di società post-industriale, caratterizzata dalla rapida trasformazione tecnica della produzione, la maggior parte delle quali economizzarono, accorciarono, o addirittura eliminarono il lavoro umano. Nonostante il nuovo processo di industrializzazione di massa, la classe operaia era unita dalla componente centrale della vita, la collettività, il predominio del “noi” sull’io. Esisteva la convinzione che le persone potevano migliorare la propria vita solo con l’azione collettiva.

Il pensiero filosofico di Antonio Gramsci

Cultura non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini”. A. Gramsci

Vita e pensiero politico- filosofico

Gramsci nasceva nel 1891 ad Ales e moriva nel 1937, è stato un personaggio importante dal punto di vista politico e giornalistico, poiché è riuscito ad analizzare temi riguardanti la questione meridionale. Egli possedeva una personalità molto forte, il suo rigore morale rappresentava un esempio e un modello di dignità. Nel pensiero di Gramsci venivano sottolineati diversi temi quali l’egemonia come sviluppo politico il quale rappresentava un progresso filosofico oltre che politico e pratico, il ruolo della categoria degli intellettuali e il tema del rapporto tra le sovrastrutture e la realtà. Nell’avviamento allo studio della filosofia e del materialismo storico è importante elaborare la propria concezione del Mondo in modo consapevole e critico, essere in grado di partecipare attivamente alla produzione della storia del Mondo, essere una guida di sé stessi e non accettare passivamente dall’esterno l’impronta alla propria personalità.

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Exclusive: Ancient Mass Child Sacrifice in Peru May Be World’s Largest

More than 140 children were ritually killed in a single event in Peru more than 500 years ago. What could possibly have been the reason?

Evidence for the largest single incident of mass child sacrifice in the Americas— and likely in world history—has been discovered on Peru’s northern coast, archaeologists tell National Geographic.

More than 140 children and 200 young llamas appear to have been ritually sacrificed in an event that took place some 550 years ago on a wind-swept bluff overlooking the Pacific Ocean, in the shadow of what was then the sprawling capital of the Chimú Empire.

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Etty Hillesum

Etty Hillesum. Approfondimenti, informazioni storiche e bibliografiche. Sito a cura del Centro Studi Etty Hillesum e della casa editrice Apeiron Editori.

“E cosí la tua vita é passare da un parto all’altro. Forse dovrò spesso cercare il mio parto, la mia liberazione”

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Source: Etty Hillesum

Quando Madre Teresa era famosa in tutto il mondo… tranne che nel suo paese

Quando Madre Teresa fu insignita del Premio Nobel per la Pace, nel 1979, era già celebre in tutto il mondo per le sue opere e la sua missione a Calcutta. In tutto il mondo, fatta eccezione per il suo paese d’origine, l’Albania, dove il regime comunista aveva proibito non solo la religione ma persino Dio, quindi di conseguenza, aveva completamente censurato questa sua illustre cittadina, Agnes Gonxha Bojaxhiu.

Lo ha raccontato a ZENIT, Visar Zhiti, rappresentante diplomatico dell’Albania presso la Santa Sede. “A quell’epoca, l’Albania era impermeabile a qualunque notizia, comprese quelle su Madre Teresa. Era famosa nel mondo ma non poteva recarsi nel suo paese”, ricorda. La prima volta che Zhiti sentì fare il suo nome, fu nel 1969, quando si trovava in carcere, dove stava scontando una condanna per aver composto versi poetici ‘sovversivi’. Quando arrivavano nuovi detenuti, gli altri domandavano loro cosa stesse succedendo lì fuori. Un giovane gli disse: “ho sentito alla Rai che una suora albanese ha vinto il Premio Nobel per la Pace, suor Teresa”. Questo nome “si stampò nella mia mente e nel mio cuore”, racconta il diplomatico albanese.madre Teresa di Calcutta

In Albania, la religione era proibita, era l’unico paese del mondo formalmente ateo. Tutti i templi religiosi erano stati distrutti. I sacerdoti erano stati tutti fucilati o richiusi in carcere. “Sentire che una suora albanese era conosciuta in tutto il mondo ed aveva conquistato un Premio Nobel, era una gioia. Dio ci concedeva questo “premio” per compensare la situazione in cui versava il paese”, osserva Zhiti.
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I Martiri di Otranto e il 1480 (VI e ultima parte) – Fondazione Terra D’Otranto

I Martiri di Otranto e il 1480 Per una rilettura delle vicende storiche tra ipotesi, protagonisti e complessità processuali di Mauro Bortone Le varie fasi di un lungo processo Dopo una necessaria rilettura storica degli avvenimenti storici del 1480, torniamo all’origine della breve inchiesta sui martiri di Otranto. Abbiamo detto delle lungaggini del processo canonico. […]

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I Martiri di Otranto e il 1480 (II parte) – Fondazione Terra D’Otranto

I Martiri di Otranto e il 1480 Per una rilettura delle vicende storiche tra ipotesi, protagonisti e complessità processuali di Mauro Bortone   Le controversie storiche. Una breve rivisitazione dell’episodio ed alcune questioni irrisolte   Per rispondere a questa domanda, si rende necessaria una breve rivisitazione degli episodi storici del 1480. Dopo aver raggiunto il […]

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I Martiri di Otranto e il 1480 (I parte) – Fondazione Terra D’Otranto

I Martiri di Otranto e il 1480 Per una rilettura delle vicende storiche tra ipotesi, protagonisti e complessità processuali di Mauro Bortone   Il decreto  super martyrio   Nello scorso mese di luglio, la Santa Sede, per volontà stessa di Benedetto XVI, ha dato parere favorevole alla santificazione dei Beati Martiri di Otranto, uccisi nell’invasione […]

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I Santi Martiri di Otranto e il 1480 (IV ed ultima parte) – Fondazione Terra D’Otranto

Per merito della guarigione nel 1980 di suor Francesca Levote oggi 11 febbraio 2013 si è tenuto il concistoro per la canonizzazione dei già Beati 800 Martiri di Otranto, che saranno dichiarati Santi il 12 maggio 2013. Benedetto XVI, che a suo tempo ha autorizzato la Congregazione delle cause dei Santi a promulgare i Decreti […]

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